Carissimi amici,
comprendo il vostro stato d'animo però non è il caso di abbattersi,
un po' di situazioni sono fisiologiche: caldo, ferie, stanchezza,
non favoriscono certo le attività organizzative.
C'è una protesta e c'è una fase successiva.
All'inizio tutti ti ascoltano, ti danno anche ragione, ti propongono dei correttivi,
dei miglioramenti, poi ognuno ritorna verso la propria casa, il proprio lavoro, la propria vita
e inevitabilmente ci si perde di vista.
Credo sia molto importante RESTARE UNITI, il nostro compito non è finito.
Dobbiamo rappresentare un "osservatorio permanente" che al di là della forma comitato/grupppo indipend./altro
possa vigilare con continuità l'evolversi del tema trasporto pubblico.
Siamo i soggetti che possono certificare la reale validità del servizio (frequentazioni quotidiane)
e magari smonatare, cifre alla mano, le statistiche degli addetti ai lavori relative
ai treni in orario (pensate alla sezione disservizi sul forum).
Inoltre, quando maturerà il tempo delle promesse (es.nuovo treno a nov/dic 2011, imminenti lavori
per la rete fognaria della staz. di Monterotondo) manifestate nelle riunioni con gli Enti, sarà importante che ci sia qualcuno a verificare che gli impegni presi di fronte a cittadini pendolari, giornalisti, politici
e tecnici vengano rispettati.
Se in quel momento non ci sarà nessuno, NOI AVREMO PERSO.
L'obbiettivo dei nostri interlocutori è diluire la protesta e lasciare che il tempo faccia il suo corso.
Dobbiamo restare uniti e allargare il bacino di attenzione.
Daltronde l'idea di coinvolgere gli utenti di tutta la linea era già emersa nelle primissime
fasi della protesta, invece, spesso si parla di Sabina (con tutto il rispetto),
di Monterotondo (con tutto il rispetto, ci vivo), dimenticando che parliamo dell'area
metropolitana di Roma e delle esigenze delle persone che concorrono a formare il dato complessivo dei 110.000 viag./gior.
Far passare la protesta come problema locale (vedi articoli copia\incolla sui famosi 200 occupanti di Monterotondo)
vuol dire non volerlo affrontare e relegarlo a questione di secondo piano.
Soltanto l'interazione civile e organizzata con gli altri pendolari potrà incidere su chi decide.
E' necessario che il pendolare, "cittadino virtuoso" in un contesto generale in cui tanti avallano
politiche per il contenimento delle emissioni nocive ma pochi le perseguono, possa godere di treni
che vengano considerati mobilità EQUIVALENTE al trasporto su gomma e non mobilità di SERIE B.
Infine una riflessione già fatta in passato, mi scuso per la ripetizione,
bisogna scegliere e condividere una modalità semplice, fluida, unica,
di comunicazione, altrimenti rischiamo di disperdere idee e risorse
in mille canali, spesso non collegati.
Credo che temi come: la scarsa partecipazione al forum, le difficoltà organizzative, il coordinamento del gruppo,
abbiano un comune denominatore e sarebbe il caso di discuterne, io ci sono, attendo riscontri.
un abbraccio a tutti, naturalmente anche i gemellati FR5,
salver